“Andrà tutto bene… Oppure no?”
È chiaro ormai che si è trattato solo di uno slogan per aiutarci a farci forza l’un l’altro durante la pandemia. Gli ultimi avvenimenti hanno martoriato il nostro paese e il mondo intero, e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.
L’abbiamo pagata, e la stiamo pagando, molto cara sia in termini di vite umane che in termini economici, ed è inutile prenderci in giro: le conseguenze saranno pesanti e sentiremo i loro effetti per anni.
Quando però si fa un lavoro, come il mio, in cui ogni giorno si ha a che fare con eventi imprevisti e spesso catastrofici, non si può resistere alla tentazione di farsi una domanda: era un rischio prevedibile?
Dopotutto è questo quello che faccio, calcolo e analizzo quello che può capitare, progettando soluzioni per tutelare i miei clienti da qualsiasi calamità.
E, per quanto a nessuno faccia piacere ammetterlo… sì, la pandemia era un rischio prevedibile. Qualcuno, anzi, l’aveva fatto in tempi non sospetti.
Non voglio però che questo articolo diventi un processo a chi avrebbe dovuto fare qualcosa. Al momento attuale, non servirebbe a nessuno e soprattutto non servirebbe a te che stai leggendo.
Voglio parlarti solo di cose davvero importanti e utili e quindi voglio attirare la tua attenzione sulla gestione dei rischi.
In altre parole: come puoi prevedere e prevenire gli inconvenienti che potrebbero far piombare la tua azienda nel caos e nella disperazione?
Sono certo che, anche se sei assicurato, non hai mai affrontato approfonditamente questo argomento con il tuo assicuratore. Infatti gli intermediari assicurativi tradizionali hanno la brutta abitudine di parlare soltanto dei prodotti che devono vendere, per di più parlando in assicuratese (come ti ho raccontato in questo articolo [LINK]) senza farti capire nulla.
Io penso invece che noi professionisti delle assicurazioni dovremmo parlare meno dei prodotti delle varie compagnie, e passare più tempo con i clienti a discutere dei problemi veri.
Perché solo se conosci bene quali sono i tuoi rischi e sai “cosa accade se…” puoi tutelarti adeguatamente.
Cominciamo analizzando i concetti che sono alla base di ogni analisi dei rischi: la “gravità” e la “frequenza”.
Possiamo definire 4 categorie di rischio. Per aiutarti a visualizzarle ho preparato per te questo grafico.
- Rischi a bassa frequenza e a bassa gravità
Questi rischi, rappresentati nel primo quadrante, quello verde scuro in basso a destra, sono di entità minore. Puoi tranquillamente trascurarli e risolvere il problema solo se e quando si presenterà.
I piccoli danni rientrano in questa categoria. Per esempio, si rompe lo schermo del cellulare.
Certo, è una rogna. Magari l’avevi appena comprato e questo avvenimento ti infastidisce particolarmente, ma non è qualcosa che può mandare la tua azienda in fallimento.
In più, si tratta di un’eventualità davvero rara. Quante volte potrà capitare nella tua vita di imprenditore di rompere lo schermo del telefono?
Quindi non c’è da studiare una strategia per prevenire questo rischio, quando si verifica il problema lo risolvi e tutto fila liscio come prima.
- Rischi a bassa gravità ma ad alta frequenza
Questi rischi sono rappresentati dal quadrante verde chiaro in basso a sinistra. Si tratta di cose che presumibilmente possono succedere spesso, ma non sono gravi problemi.
Per esempio diciamo che c’è un temporale o uno sbalzo di tensione e ti si guasta un pc. Anche in questo caso è una rogna che si può risolvere facilmente portando il computer a riparare, ma la differenza è che potrebbe succedere più volte.
Ad ogni temporale, potenzialmente, il problema può ripetersi.
In questo caso puoi agire in due modi. Puoi mettere in atto una strategia per prevenire il problema, con un gruppo di continuità o intervenendo una volta per tutte sull’impianto elettrico per renderlo più stabile. Oppure puoi stipulare una polizza che ti assicura per questa eventualità.
- Rischi ad alta gravità e ad alta frequenza
Nel quadrante giallo in alto a sinistra ci sono rischi gravi e frequenti. Se il problema si presenta spesso ed è grave capisci da solo che la situazione si fa critica. Sarebbe come vivere in una zona ad alto rischio sismico in una casa senza sistemi anti-terremoto.
Vorrebbe dire andarsela a cercare e un imprenditore degno di questo nome non può trascurare questo rischio.
Quello che però sfugge ai più è che la soluzione NON è assicurarsi. L’assicurazione entra in gioco solo dopo che si è verificato l’imprevisto.
Sarebbe paradossale fare un’assicurazione sulla casa per proteggersi dai danni del terremoto sapendo già di doverla usare tante volte per ricostruire dopo il crollo, no? Senza contare che la compagnia assicurativa potrebbe avere qualcosa da ridire su questo meccanismo assurdo e perverso.
Quello che devi fare quindi è eliminare questo rischio. Nella casa dell’esempio, la soluzione potrebbe essere trasferirsi in una zona a basso rischio sismico oppure rendere antisismico l’edificio.
- Rischi ad alta gravità, ma a bassa frequenza
Arriviamo quindi all’ultima tipologia di rischio, rappresentata nel quadrante rosso in alto a destra. Qui ci sono i rischi più pericolosi di tutti.
Si verificano raramente, ma quando capitano sono devastanti.
Ti faccio qualche esempio:
- Una grave invalidità. È un rischio a bassa frequenza, ma ti condanna alla povertà (lo sapevi che, secondo una ricerca dell’INPS, la media delle pensioni di invalidità ammonta a 495,07€? Pensa dover vivere con questa pensione, mantenere te e la tua famiglia, pagare eventuali mutui, le spese, l’assistenza di cui hai bisogno per colpa dell’invalidità, i possibili imprevisti ecc… );
- Una premorienza (o, per chiamarla con il suo nome più noto, una morte prematura). Può certamente far rimanere i superstiti senza un soldo;
- Un operaio che si fa male o muore (ti ricordo che in questo caso devi versare circa 250 mila euro alla moglie, circa 250 mila ai genitori, 85 mila per ogni fratello e 250 mila per ogni figlio);
- Un grave imprevisto di qualunque tipo, dall’incendio alla pandemia e così via…
QUESTO è il caso in cui serve l’assicurazione.
Sono proprio i rischi gravi e non frequenti che devi trasferire su qualcun altro. Perché capitano una volta, ma quella volta è devastante e segna la fine della tua azienda e della tua serenità.
Le assicurazioni non servono quando ti aspetti che accada un problema. Servono a proteggere te, la tua famiglia e la tua azienda proprio da quei problemi che NON ti aspetti.
Ma allora, se non te li aspetti, come fai ad assicurarti?
Il problema è proprio qui. Questi rischi solitamente non vengono percepiti e l’imprenditore sprovveduto decide di scommettere sulla sua pelle, sperando che non succeda mai niente di brutto.
Per fortuna qui entra in gioco il bravo assicuratore. Il suo lavoro non è venderti una polizza qualunque, ma studiare la copertura assicurativa più adeguata alla tua situazione.
Proprio per questo non dovrebbe mai farti un preventivo o proporti una polizza senza prima aver completato una fase approfondita di analisi e consulenza e averti fornito una Diagnosi dei Rischi personalizzata, sia per la tua situazione personale e familiare, sia per la tua azienda.
Di che si tratta? Di un documento che prende in esame ogni sfaccettatura della tua situazione e ti presenta un quadro come questo, mettendo in evidenza le diverse tipologie di rischio e le strategie per risolvere o prevenire i rischi dei primi tre tipi.
Solo successivamente l’assicuratore può proporti, a ragion veduta, una polizza davvero cucita su misura per la tua situazione.
Questo è il nostro approccio.
Un modo opposto a quello usato tradizionalmente dagli assicuratori, che ti permetterà di:
- capire sempre con chiarezza quali sono i rischi che corri e quale impatto potrebbero avere sul tuo patrimonio;
- ottenere tutte le informazioni necessarie per essere autonomo e fare scelte consapevoli e responsabili, grazie alle nostre raccomandazioni personalizzate inserite nel documento di Diagnosi dei rischi;
- dormire sonni tranquilli sapendo che, anche se una di quelle terribili eventualità dovesse colpirti, hai un piano d’azione per reagire;
- proteggere la tua azienda, e la tua famiglia, da una crisi economica anche irreversibile.
ATTENZIONE però: non fare lo stesso errore che fanno in tanti, quello di aspettare che succeda qualcosa e assicurarsi solo dopo.
La pandemia dovrebbe averti insegnato che quando si verifica un evento negativo inaspettato, le conseguenze possono essere terribili.
Gli imprenditori attenti e responsabili sanno che, in condizioni di emergenza, spesso non c’è una seconda occasione. Farsi trovare impreparati non significa soltanto dover fare la conta dei danni e, con ogni probabilità, chiudere l’azienda e prepararsi a una vita di debiti.
Vuol dire anche convivere per sempre con la consapevolezza di aver avuto la possibilità di prevenire quella disgrazia e di non aver fatto nulla, affidandosi ad una ingenua speranza.
Ti invito quindi a fare una scelta responsabile e intelligente per il tuo futuro e quello della tua azienda, e agire ORA.
Se vuoi conoscere maggiori dettagli sul metodo che io e la mia squadra usiamo, saremo felici di fornirti qualsiasi delucidazione per aiutarti a comprendere se siamo la soluzione più adatta alle tue specifiche esigenze.
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